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Caro Direttore, è tempo di moltiplicare anche in Italia le “Assemblee Cittadine”

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di Marco Maria Freddi, #Caro Direttore

Caro Direttore,

Luigi Manconi sulla Stampa del 28 marzo scriveva che “il dibattito sulla democrazia rappresentativa, sulla sua crisi radicale e sulla sua vitalità residuale, percorre l’intera età contemporanea” ed aggiungeva che “è da questa diffusa constatazione che nasce un’ampia attività di ricerca su una forma politica: quella chiamata della democrazia deliberativa”.

La lunga e articolata analisi sulle nuove forme di esercizio della sovranità popolare, termina affermando che “sono le forme di partecipazione e rappresentanza che costituiscono la qualità irrinunciabile della democrazia e che è al metodo sperimentale che occorre rivolgersi per tentare nuove strade”.

Luigi Manconi, fine politico e sociologo, è ultimo in ordine di tempo a scrivere delle “Assemblee Cittadine”, le Assemblee che da oltre un decennio si moltiplicano in tutto il mondo: cittadini sorteggiati su base rappresentativa della popolazione, che col supporto di esperti studiano, dibattono e decidono, a partire da evidenze scientifiche su questioni di interesse generale, dove la politica elettorale schiacciate fra l’inseguimento del consenso a breve termine e la logica della contrapposizione tra partiti, non riesce a dare soluzioni adeguate.

E di sperimentare in attesa del dibattito in Consiglio Comunale per introdurre le Assemblee Cittadine nello statuto del Comune di Parma è ciò che ho proposto, come attivista di Eumans e Politici per Caso, al vicesindaco Marco Bosi, in occasione della presentazione del progetto Stadio Ennio Tardini.

Purtroppo, la proposta è stata declinata da Sindaco e gruppo consigliare che hanno chiuso il capitolo rimandandolo alla prossima consigliatura e difficilmente senza il supporto dell’amministrazione e del gruppo consigliare di EP le Assemblee Cittadine in questa consigliatura potranno vedere la luce.

Mi auguro ed auguro alla città di Parma che l’area riformatrice abbia il coraggio di far propria la proposta e di farla vivere guardando al XXI secolo perché convinti che sia indispensabile per la politica mettersi in gioco e guadagnarsi il consenso sulla partecipazione, sulla rappresentanza e sulla trasparenza delle attività amministrative come antidoto al dilagante populismo politico che dice solo ciò che si suppone il cittadino voglia sentirsi dire e al disinteresse del cittadino per la cosa pubblica.

In questi anni la città ha perso molte occasioni di condivisione di politica “attiva”, l’ultima occasione persa è stato il caso “Cittadella” e ancora, se mancherà la volontà politica, perderemo l’occasione di affrontare un laico e pragmatico dibattito attorno al caso Aeroporto di Parma, che, partendo dal dato di realtà e dall’evidenza scientifica, possa proporre alla politica eletta, analisi scevre da condizionamenti personali, industriali o politico-regionali.

Proprio perché crediamo non sia più rinviabile la partecipazione attiva dei cittadini nella vita politica delle città e del Paese, il comitato promotore “Politici per caso – Cittadini Informati per decidere” ha iniziato la raccolta firme su una proposta di legge di iniziativa popolare (https://www.politicipercaso.it/firma-la-proposta-di-legge/) che chiede di istituire in Italia le assemblee dei cittadini estratti a sorte.

Dobbiamo raccogliere 50mila firme in sei mesi per portare in Parlamento una proposta di legge di democrazia deliberativa sperimentata con successo a livello internazionale ed è nostra intenzione convocare la prima Assemblea sulla crisi climatica, sull’esempio francese, per individuare soluzioni alla più grande urgenza del nostro tempo.

Ai politici che storcono il naso a sentir parlare di cittadini estratti a sorte, diciamo che tutte le innovazioni democratiche, a partire dal suffragio universale – già, proprio il suffragio universale, cosa che appare oggi questione scontata ai nostri occhi – sono sempre state inizialmente accolte da una da fragorosa risata o dalla dura contestazione dei loro oppositori.

Adesso è la volta del sorteggio, che molti stentano a prendere seriamente in considerazione nonostante l’evidenza empirica ce ne racconti ampiamente i benefici, la democrazia deliberativa delle Assemblee Cittadine non è una alternativa a quella della rappresentanza, bensì un’opportunità di salvezza per quest’ultima.

Chiamare i cittadini alle urne non basta più a farli sentire parte attiva di una comunità, credo che anche i più scettici dovranno farsene una ragione e voglio credere che sia la mia area, l’area liberaldemocratica europeista che a Parma possa essere promotrice delle Assemblee Cittadine in città.

L’iniziativa della raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare è formata da una vera e propria coalizione trasversale tra organizzazioni: Eumans, il movimento di iniziativa popolare lanciato da Marco Cappato, Democrazia Radicale, il centro di iniziativa politica fondato da Mario Staderini, le 6000 Sardine di Mattia Santori, l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, gruppi locali di Extinction Rebellion e Diem 25, Certi Diritti – per le libertà civili e sessuali, Oderal, l’organizzazione per la “democrazia aleatoria” di Samuele Nannoni ma anche associazioni dell’area PD come Volare, fondata dal Senatore Tommaso Nannicini e start-up innovative come Yezers.

 

(8 aprile 2021)

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