di Marco Maria Freddi #Politica twitter@parmanotizie #liberamenteradicale
Caro Direttore,
ciò che più mi ha impressionato della replica del ministro Salvini al presidente Conte al Senato, non sono stati i continui applausi del suo gruppo ad un balbettante intervento, senza continuità logica, rancoroso ed affannato ma la sorpresa che anche l’ormai ex-ministro di tutto, dittatore della repubblica di papeete, conosca i numeri.
Ha richiamato lo studio ONU su demografia nel mondo occidentale – studio confermato dall’Istat – le proiezioni di ciò che accadrà al nostro paese nel 2050. Lo studio demografico sostiene che nel 2050 la quota dei 15-64enni potrà scendere al 54,2% del totale, parliamo di oltre 6 milioni di persone in meno che alimentano la popolazione in età da lavoro.
Rispetto ai saldi migratori, si prevede che nell’intervallo 2018-2050 potrebbero immigrare complessivamente in Italia 10,5 milioni di persone. Al netto della chiara idea che la “contaminazione” nera è inimmaginabile nella retorica leghista, ciò che non ha spiegato è come immagina di compensare il gap demografico.
Questo perché se anche tutte le donne “italiane e bianche” in età fertile, decidessero oggi di far nascere un figlio, prima di 20/25 anni non sarebbero in età da lavoro, e nel frattempo saremmo già arrivati nel 2050. Non è forse arrivato il tempo per un governo serio del fenomeno dell’immigrazione, che abbandoni le politiche xenofobe e proibizioniste per governarne i processi in funzione della costruzione di una società giusta, aperta, solidale e – utilitaristicamente parlando – vantaggiosa per il futuro del Paese?
Grazie ancora.
(23 agosto 2019)
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