di Marco Maria Freddi #CaroDirettore twitter@parmanotizie #Politica
Caro Direttore,
e così, anche Putin, scopre che il problema demografico colpisce anche la Russia – come del resto tutto il vecchio continente – anche la Russia scopre che le abitudini sociali dei propri abitanti sono mutate nel tempo e che dio, patria e famiglia non sono, anche per i cittadini russi, l’obbiettivo primario della loro vita.
Al contrario dei sondaggi elettorali, le previsioni demografiche mondiali risultano essere sempre esatte.
Gli abitanti del pianeta sono al momento poco meno di 8 miliardi e nel 2050 saremo all’incirca 9,5 miliardi di persone.
Un differenziale di oltre un miliardo e mezzo, sostanzialmente trainato dal continente africano; altro dato che si avvererà è che gran parte della popolazione globale si sposterà verso le città abbandonando le aree rurali e montane. Se mettiamo assieme le previsioni relative alla denatalità in Europa e quelle del boom demografico in Africa, vediamo con certezza che il problema dell’immigrazione in Italia e nel resto della Comunità europea non solo continuerà ma si accentuerà in misura notevole.
E se le nascite nel continente Africano devono essere controllate e drasticamente ridotte, abbandonando steccati religiosi e ideologici ed impegnandoci in ciò che è ancora possibile fare, – ed è possibile farlo – dobbiamo finalmente dirci che è insensato, falso e privo di umanità la distinzione fra immigrati politici con diritto ad essere accolti, e immigrati economici da ributtare in mare grazie ai memorandum siglati dai governi italiani.
Mancano i leader, abbiamo tanti partiti – spesso personali – ma senza leader – leader che sappiano guardare ad un quadro prospettico e non solo alla successiva scadenza elettorale dove tutte le energie sono sprecate per essere in costante campagna elettorale. Come non vedere che l’Italia è una naturale e potenziale piattaforma logistica per l’Africa che necessita di investimenti infrastrutturali di tutti i generi? Possibile non comprendere che occasione è lo sviluppo del continente Africano per la nostra sempre più spenta ed affannata economia?
L’Africa da costruire, non certo da sfruttare o da usare come base per la vendita delle armi di stato, è il terreno più fertile per il futuro del Belpaese, abbiamo maestranze, tecnici e tecnologie di alto livello e più che intimorirci per i flussi migratori che possono solo che impattare positivamente per i nostri conti pubblici, pensioni e sostenibilità industriale, dovremmo essere in grado di cogliere questa occasione e non lasciarla solo alla tecnocrazia cinese.
Necessitiamo di una urgente sanatoria, una regolarizzazione dei 500mila migranti presenti nel nostro paese e poi, riformare la legge Bossi-Fini che ha causato e continua a causare effetti negativi poiché impedisce la pianificazione degli ingressi regolari.
Detto questo, la cancellazione dei decreti sicurezza e memorandum sono diretta conseguenza della riforma.
Ci vuole coraggio e lungimiranza, coraggio guardando al possibile effetto moltiplicatore degli investimenti sull’economia dei flussi ma questo, richiede la presenza di leader che al momento, non si vedono all’orizzonte.
(21 febbraio 2020)
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