di Marco Maria Freddi #liberamenteradicale twitter@parmanotizie #Politica
L’insipienza con cui il caro Priamo Bocchi e sodali, commentano l’originale [sic] immagine* postata con sprezzo di ogni umanità e a guisa di lotta politica [sic] sul profilo ufficiale Facebook (a proposito, la foto ci risulterebbe segnalata, poi vedano loro) è sconcertante. Dico insipienza poiché manca sempre del dato di realtà, si ferma al semplice scherno razzista, non va alla radice del problema e non prova a dare soluzioni.
Riporto un estratto di un recente articolo di Francesco Costa, giornalista del Post, per provare a dare contenuto alla simpatica immagine o alle schernite danze tribali a Parma:
I porti sono aperti. I migranti continuano a sbarcare, sia con le navi delle ong che con le ignorate e ben più preoccupanti imbarcazioni delle mafie. La gran parte delle norme dei “decreti sicurezza” sugli sbarchi si è dimostrata inapplicabile. Le navi delle ong che salvano dei naufraghi possono raggiungere i porti italiani ignorando i divieti, persino forzando i blocchi: i comandanti vengono scagionati, i sequestri vengono annullati. Nel frattempo nel Mediterraneo si muore come e più di prima, gli accordi bilaterali per i rimpatri non esistono, anche i magistrati più ostinati si sono arresi all’inesistenza o all’indimostrabilità di legami tra le ong e i trafficanti. I fatti di questi giorni dimostrano una cosa sola: la strategia messa in atto da Salvini per fermare gli sbarchi si è rivelata fallimentare. Magari ci avete sperato, ma lo state vedendo anche voi: non ha funzionato. Oggi la realtà ha presentato il conto: davanti alla sua conclamata impotenza “l’uomo forte” frigna dicendo che lo hanno lasciato solo, e cerca qualcuno a cui dare la colpa del suo clamoroso fallimento”.
Ho scritto insipienza poiché l’unica strada che abbiamo intrapreso è quella del governo del fenomeno – inarrestabile – sia a livello interno che a livello europeo. Internamente, l’Italia si è distinta nella costruzione di un sistema di accoglienza ed integrazione, gli Spar, che sono gestioni pubbliche e rendicontate, che avrebbero potuto superare il sistema in emergenza gestito dai Cas e dalle Prefetture, che a volte si è reso protagonista di episodi discutibili.
La domanda è perché il decreto “sicurezza #1” che è semplicemente un decreto anti-immigrazione, abbia smantellato gli Sprar, che hanno funzionato, a favore dei Cas che spesso non hanno adempiuto al loro mandato. Poi c’è il livello internazionale, Europeo, dove un Paese forte – non urlante e schizofrenico – forte della costruzione di un sistema interno presenta con autorevolezza una proposta di modifica del trattato di Dublino e magari, data l’autorevolezza, chiede con forza che il fenomeno immigrazione diventi materia comunitaria, materia che possa avere un commissario ad hoc che si occupi di mediterraneo.
Comunque la vediamo, non vi è altra strada se non quella della politica, una politica che non sia quella dei ghigni truci e delle dirette Facebook ma autorevole, che partendo dall’analisi della realtà trovi soluzioni. Magari anche applicabili.
*magari avreste preferito vederla in corpo d’articolo, la foto della quale M.M.F. ci parla, ma immagini di quel tipo non avranno mai cittadinanza su questo quotidiano, per la foto e per lo squallore dell’uso che se ne fa…
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