di Marco Maria Freddi
C’è un dato in più che dovrebbe essere di riflessione politica comune in tema di inondazioni, diversamente, anche questa, passerà il tempo di una Casamicciola. L’Emilia Romagna è l’area a più altro rischio idrologico d’Italia ed anche la Regione che negli ultimi anni ha avuto la più alta percentuale di cementificazione.
Basterebbe questo dato assieme al numero dei decessi, per chiedere al Presidente della Regione Stefano Bonaccini le sue dimissioni, in un Paese politicamente adulto e maturo sarebbe lo stesso Presidente a rassegnarle. Da noi, ne uscirà come eroe della ricostruzione o come angelo del fango.
Sono certo che passata la Casamicciola Romagnola, tanti consiglieri emiliano-romagnoli mandati in trincea dall’assessore di turno, torneranno a chiedere nuove cementificazioni per strade, autostrade, centri commerciali, supermarket, spazi artigianali o di logistica di “necessita” per la divina naturale destinazione del nostro territorio, per raddoppiare la via Emilia o per allungare la pista dell’aeroporto. L’Italia è Casamicciola a cui si somma il moralismo paternalistico di riduzionisti o negazionisti dei cambiamenti climatici che mettono alla gogna i giovani che usando la nonviolenza imbrattano muri, monumenti e quadri famosi per protestare dell’eredità ed del disastro ambientale che gli adulti di oggi lasceranno loro, che protestano contro la cecità politica di destra e sinistra.
Sì, anche a sinistra, perché l’ambientalismo ideologico che ha caratterizzato cinquant’anni di ecologismo in Italia, ha fatto tanti danni quanti ne hanno fatti i negazionisti fino ad oggi. Il dato che dovrebbe essere di riflessione politica comune in tema di inondazioni al netto della conclamata tropicalizzazione delle stagioni anche in Italia, è che non siamo soli. Le piogge monsoniche che devastano il Kashmir, l’India, il Pakistan o il Bangladesh, sono alluvioni catastrofiche che drammaticamente si ripetono e che come per l’Italia, si ripeteranno in tutta l’Asia sud-orientale come in Africa.
Secondo l’Aqueduct Global Flood Analyzer, sempre più persone saranno vittime di inondazioni fluviali a causa dei cambiamenti climatici, inondazioni che coinvolgono ogni anno 21 milioni di persone in tutto il mondo e questo vale anche per casa nostra dove la domanda non è più se accadrà di nuovo ma quando nuovamente accadrà.
Questo dato, che è dato politico, deve essere di riflessione comune non tanto per dare soluzioni tecniche che lascio agli esperti del settore ma per sottolineare che quando leggiamo di migliaia di persone provenienti dal sud est asiatico che sbarcano in Europa per trovare rifugio, dopo ciò che è accaduto in Romagna dovrebbe farci riflettere circa le categorizzazioni che da anni attribuiamo ai migranti, agli stereotipi e ai racconti d’odio con cui ogni giorno descriviamo chi cerca rifugio. C’è un dato in più che dovrebbe essere di riflessione comune in tema di inondazioni, diversamente, anche questa, passerà il tempo di una Casamicciola.
(19 maggio 2023)
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