di Marco Maria Freddi, #carodirettore
Caro Direttore,
a due anni dalla sentenza della Consulta sul caso Marco Cappato che ha posto le condizioni per una legge sul diritto a morire per non soffrire, alla Camera viene approvato il testo base nelle commissioni Giustizia e Affari sociali con il voto di Pd, M5S, Leu, Italia viva, Azione e Più Europa, contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia, e la Lega, la relatrice Giusi Bartolozzi, in quota Forza Italia, vota a favore e rinuncia al mandato.
Questa la cronaca parlamentare ma che per quanto positiva, il testo base non supera il referendum perché anche se approvato, il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia e l’aiuto medico all’eutanasia abroga parzialmente l’articolo 579 del Codice Penale cioè quello dell’omicidio del consenziente.
Il testo base approvato ieri invece, affronta la materia dell’aiuto al suicidio e quindi stiamo parlando dell’articolo 580 del Codice penale.
Approvazione positiva ma l’approvazione del testo base, che arriva a tre anni dal primo richiamo della Corte Costituzionale, recepisce solo ciò che è già legge, cioè la sentenza della Corte Costituzionale sul processo a carico di Marco Cappato per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani. Il testo base recepisce i 4 criteri che la Corte Costituzionale ha fissato per poter essere aiutati legalmente a morire, la volontà lucida e consapevole del malato, la malattia irreversibile, la sofferenza insopportabile e poi c’è il quarto criterio che noi, dell’Associazione Luca Coscioni riteniamo debba essere superato che è quello dell’essere tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale. Deve essere superato perché i pazienti oncologici, i malati di cancro non sono tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale ma a nostro avviso dovrebbero comunque poter essere aiutate a morire, cosa che è esclusa dal testo base approvato in commissione così come è esclusa la possibilità di intervento attivo da parte del medico, quindi la vera e propria eutanasia.
Se il testo base fosse approvato in tutte e due le Camere, darebbe certezza all’applicazione dei principi già recepiti dalla orte Costituzione e che ce ne sia bisogno lo dimostrano alcuni dei casi che come Associazione Luca Coscioni ed in particolare il nostro segretario Filomena Gallo sta seguendo, dove alcuni pazienti nonostante rientrino nei criteri previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale, si sono visti negare dall’ASL l’aiuto a morire.
Se il testo base fosse approvato, come la Corte Costituzionale chiede al Parlamento da tre anni, questo disegno di legge sarebbe comunque un passo avanti positivo ma temo che la volontà politica di parlamentari e partiti non ci sia e per questo, la nostra raccolta firme sul referendum eutanasia legale va avanti.
L’invito rimane quello di registrarsi, come volontarie e volontari di questa campagna referendaria, sul sito referendum.eutanasialegali.it, per raggiungere l’impegnativo risultato di raccogliere 500.000 firme da consegnare entro il 30 settembre.
(7 luglio 2021)
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