di Marco Maria Freddi
Dopo l’incidente Prefetto, Questore, Sindaco e Assessori hanno fatto visita alla La Corte dei Miracoli di Parma e ai suoi accolti e gli accolti, hanno ricambiato offrendo acqua fresca e tè freddo a forze dell’ordine, pompieri e autorità. Un gesto di reciproca solidarietà che ha scaldato i cuori e acceso i riflettori su questa comunità speciale …
Sono certo che anche il Vescovo Monsignor Enrico Solmi, rappresentante del Vaticano a Parma, e le congregazioni religiose della città siano state informate del deragliamento e della Corte dei Miracoli. Ora che la città è a conoscenza di questa realtà, che vive in una condizione di precarietà economica insostenibile, chiedo al Sindaco Guerra e all’Assessore Brianti di compiere un passo concreto: riconoscere il valore di ogni singolo ospite e sostenere il loro percorso di reinserimento. Non temiamo l’accusa, strumentalizzata dalle destre post fasciste, di attrarre poveri da altre zone. È giunto il momento di abbandonare le politiche di militarizzazione delle città e abbracciare politiche di accoglienza e inclusione, valori fondanti di un’amministrazione progressista.
La Corte dei Miracoli ha fatto più per la sicurezza di Parma di quante camionette dei militari potrebbero fare. E se il Vescovo Solmi desidera restituire un briciolo di dignità al Vaticano, scosso da continui scandali finanziari e sessuali in tutto il mondo, e che percepisce ogni anno sei miliardi di euro dai cittadini italiani, potrebbe alzare la cornetta del telefono, chiamare Nadia Buetto e offrire uno dei tanti spazi inutilizzati della diocesi o delle congregazioni per accogliere i tanti poveri senza tetto e senza tutto che ancora vagano per le nostre strade o sotto i ponti.
Da anni la Corte dei Miracoli dimostra che un’altra strada è possibile, altre politiche sono possibili, nel rispetto dei principi che fondano la civiltà europea e garantendo al contempo la sicurezza. Al Sindaco Guerra diciamo forte e chiaro, e lo diciamo anche all’Assessore Brianti che è ora di dire basta ai fiori e ai messaggi retorici perché servono azioni concrete: qui e ora.
La nota stampa è pubblicata integralmente.
(12 luglio 2024)
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