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Il linguaggio, la pace in città e chi si sente sceriffo

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di Daniele Santi

Da un paio di settimane ci scopriamo a stupirci un po’ e persino più di un po’, del linguaggio da poliziesco americano della seconda rete in onda nel da pomeriggio feriale in riferimento ai nuovi mezzi in dotazione alla Polizia Locale.

Posto che normalmente evitiamo con cura di riportare i virgolettati quando non strettamente necessari, ci stupisce un po’ quel “zone sensibili presidiate da agenti della Polizia Locale dotati di bolawrap, bodycam e bastone estensibile“, un po’ di più quel “nuovi sistemi di sicurezza” e anche il comandante della Polizia Locale di Parma che parla di non illudersi di porre fine a “forme di violenza e aggressioni nei confronti dei miei agenti”. E allora?

Per chiarire il nostro punto di vista diremo che Parma non ci sembra città pericolosissima dove i cittadini siano preda di morti violente, continue, terrore e disperazione e che, certamente, nei due anni di lockdown abbiamo visto ovunque aumentare differenti forme di aggressività più visibili e più necessarie di contenimento. Proprio per questo il linguaggio istituzionale dovrebbe essere più prudente. Per evitare di gettare benzina sul fuoco.

Spieghiamo meglio. Se al governo della città dci fosse la Lega di Salvini con l’ennesimo clone dei suoi Sindaci sceriffi si capirebbero certi toni, certe durezze, certe spigolosità, certi comunicati al limite dell’autocelebrazione, ma il Sindaco di Parma si chiama Michele Guerra, ha vinto a capo di una coalizione di segno progressista e la celebrazione di bolawrap, bodycam e bastone estensibile è più simile a quella di strumenti sadomaso, che a strumenti atti alla sicurezza. E appare eccessiva. Così come la celebrazione dei tre mesi di prova. Come in fabbrica.

Poi spuntano le ragioni di tanto ingiustificato e sceriffico entusiasmo, laddove si spiega che non si vuole correre il rischio di nascondersi dietro “l’alibi di non aver almeno provato a migliorare la percezione di sicurezza [sic] dei nostri concittadini”. Dunque non risolvere la reale insicurezza, ma “migliorare la percezione della sicurezza”. Dunque le nuove misure, in termini di adeguamento alla cornice normativa nazionale, ha come obbiettivo la percezione della realtà e non la realtà. Lo dice il comunicato ricevuto in redazione. E noi scriviamo come la pensiamo con tutto il rispetto per le forze dell’Ordine, desiderando che la loro sicurezza sia garantita, con la consapevolezza che città sicure sono meglio di città insicure, ma con la certezza che in questo paese si continua a legiferare per il paese delle percezioni e non per il paese reale con un linguaggio da sceriffi Signora mia, che nemmeno Parma fosse governata dal peggior leghismo possibile.

 

(16 settembre 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 



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