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Perché credo che esistano forti similitudini tra politica spagnola e italiana

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di Marco Maria Freddi

La politica spagnola presenta molte similitudini con quella italiana. Entrambi i Paesi hanno vissuto e sofferto una dittatura fascista e hanno vissuto la pressione moralista, integralista e paternalista clericale della Chiesa Cattolica, aspetti che hanno avuto un impatto significativo sulla maturità e la laicità dei propri cittadini. Nonostante la Spagna sia entrata nel contesto democratico europeo trent’anni dopo l’Italia, ha però compiuto più progressi in termini di diritti individuali e sociali.

Questo merito va riconosciuto al Paese.

Le elezioni del 23 luglio, confermano le similitudini tra i due Paesi e indicano l’urgenza di un percorso che guarda a un quadro più ampio nonostante che il futuro sia davvero complesso. Un percorso che definisco adulto e laico, ma che soprattutto guarda al presente e al futuro dei nostri figli e nipoti. In Italia ci sono due forze di estrema destra, la Lega Nord, che è una forza separatista, xenofoba e razzista e Fratelli d’Italia, eredi dei fascisti della repubblica di Salò, che mascherano per convenienza di governo del potere, il loro essere di estrema destra. I patrioti nazionali hanno gustato il potere e oggi, dopo aver rinnegato anni di opposizione, sono disposti anche a rinunciare alla fiamma del loro simbolo pur di non perdere il potere politico, ma nei contenuti, come dimostrato dalla conferenza sulle migrazioni di questi giorni, rimangono il partito dei “blocchi navali” e delle politiche neocolonialisteIn Spagna c’è Vox, un partito che ripete a pappagallo ciò che Lega Nord e Fratelli d’Italia esprimono da sempre senza alcuna differenza.

Il punto cruciale sono il Parlamento Europeo e le prossime elezioni politiche.

L’urgenza è avere una difesa e una politica estera condivisa con tutti i Paesi dell’Unione, una politica fiscale comune, un progetto di riconversione industriale e agricola sostenibile con l’ambiente e in comune tutte quelle sovranità condivise che permetterebbero all’Europa di essere protagonista in un mondo che cambia velocemente.   Le forze separatiste basche, catalane, lombarde o venete sono antistoriche, e sorprende che qualcuno ancora creda che l’indipendenza da cosa o chi abbia senso in questo momento storico nonostante la Brexit, la pandemia, la guerra, i cambiamenti climatici e l’economia in rapido cambiamento, considerando l’inevitabile interdipendenza di tutte le aree del mondo. Nonostante le forze antiprogressiste, conservatrici, tradizionaliste, reazionarie e nostalgiche, il futuro dell’Europa e dei Paesi più attenti al futuro e alla vita dell’Europa, dei propri figli e nipoti, dipende da un accordo politico tra popolari e socialisti.

In Italia, nel 2014, lo avevamo definito il “patto del Nazareno,” un accordo politico siglato dall’allora segretario del Partito Democratico Matteo Renzi e il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. Personalmente non ho simpatie politiche per i protagonisti di quel periodo, ma è indubbio che per raggiungere obiettivi in Europa che guardano al presente e futuro dei nostri figli, un accordo tra le famiglie Socialiste e Popolari sia inevitabile. Il resto, sono solo chiacchiere da bar. In definitiva la politica spagnola presenta molte similitudini con la realtà politica italiana, ma credo che la principale somiglianza sia la mancanza di leader capaci di guardare oltre lo steccato ideologico di cui si nutrono.

 

 

(24 luglio 2023)

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