Pubblicità
-0 C
Parma
4.1 C
Roma
Pubblicità

PARMA

Pubblicità

EMILIA-ROMAGNA

HomeCaro Direttore...Caro Direttore, Il principio di precauzione non è un principio scientifico... di...

Caro Direttore, Il principio di precauzione non è un principio scientifico… di Marco Maria Freddi

Iscrivetevi al nostro Canale Telegram

di Marco Maria Freddi #CaroDirettore twitter@parmanotizie #Politica

 

Caro Direttore,

la discussione in città sta assumendo dimensioni interessanti per la qualità degli interventi, pertanto, vorrei con lei fare un passo avanti affermando che il principio di precauzione non è un principio scientifico.

Non può esistere principio di precauzione se non si contempla anche il principio di proporzionalità perché spesso, un divieto totale, così come un intervento di contrasto radicale non costituisce una risposta proporzionale al rischio potenziale, il principio di precauzione non può garantire “rischio zero”.

Il principio di precauzione recepito dalle fonti comunitarie e dai singoli ordinamenti nazionali, fa obbligo alle Autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di scongiurare i rischi potenziali per la sanità pubblica, ma l’azione precauzionale è giustificata solo quando vi sia stata l’identificazione degli effetti potenzialmente negativi sulla base di dati scientifici, seri, oggettivi e disponibili nonostante permanga un’ampia incertezza scientifica sulla “portata” del rischio.

E questi, al momento, non ci sono. Non esiste un solo studio scientifico validato e pubblicato che lo attesti e per certo tale principio non può essere accettato o essere conniventi con qualsiasi gruppo no-qualcosa basandosi sul sentimento dell’”esperto” di turno.

A meno che, il complotto non sia la condizione di partenza ma allora si torna daccapo.

Come ho scritto, tale principio non è un metodo di ricerca né un principio scientifico, bensì uno strumento “politico” di gestione del rischio. Bisogna sempre considerare che vi è una profonda differenza tra PREVENZIONE (limitazione di rischi oggettivi e provati) e PRECAUZIONE (limitazione di rischi ipotetici o basati su indizi).

E se il principio di precauzione viene spesso invocato non per pericoli noti ma a supposti, pericoli potenziali non ancora conosciuti a sostanze, oggetti o meccanismi – ad esempio le onde elettromagnetiche che si pensa possano esserlo, dobbiamo anche dirci per completezza e onestà intellettuale, che per la maggior parte delle questioni aperte c’è sempre una lobby che ha interesse economico nel reclamare l’applicazione del principio – vedi il caso OGM o bio-scienze umane e vegetali – oppure politico, ritenendo che i vantaggi per i cittadini valgano meno dei supposti vantaggi elettorali ed essendo previsto il principio di precauzione negli accordi internazionali sul commercio, esso può essere invocato in determinate situazioni al fine di impedire l’importazione di alcuni prodotti in chiave protezionistica.

Uno dei capisaldi del metodo scientifico è il criterio di falsificabilità introdotto da Karl Popper, che è in contrasto con i principi su cui si fonda il principio di precauzione: il razionale, falsificabile vs l’irrazionale, non falsificabile ed il principio di precauzione non si basa sulla disponibilità di dati che provino la presenza di un rischio, ma sull’assenza di dati che assicurino il contrario, quindi sull’irrazionale.

In questo contesto, l’applicazione “politica” del principio finisce per bloccare la ricerca scientifica su nuove tecnologie o prodotti, indurre paure ingiustificate e non accreditare la ricerca scientifica come fonte di benefici per tutti, come diritto inalienabile di tutti i cittadini della Terra ed in tempo di pandemia è richiesta ancor più responsabilità politica a scelte e affermazioni.

 

(10 giugno 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 




Parma
cielo coperto
-0 ° C
-0 °
-0.2 °
75 %
1.1kmh
100 %
Dom
8 °
Lun
8 °
Mar
8 °
Mer
8 °
Gio
9 °
Pubblicità

CRONACA EMILIA-ROMAGNA