di Daniele Santi
Nonostante le belle parole, la scure oscurantista delle destre di governo si avvicina pericolosamente alle teste dei 18enni attraverso la soppressione bonus cultura per i 18enni ritenendo necessari traghettare quei fondi per eventi fondamentali come i carnevali storici, togliendo ai giovani i 500€ via app che permetteva loro di acquistare libri e biglietti per i concerti.
Che troppa cultura ti sposti dal verbo bugiardo delle destre che promettono miracoli in campagna elettorale anche se hanno le pezze al culo?
E’ possibile. C’erano emendamenti all’orribile manovra finanziaria, dicasi legge di Bilancio, che andavano in quella direzione con Meloni presidente del Consiglio che conferma uno scarso interesse nei confronti della gioventù reale, non quella virtuale di cui si raccontava ai tempi del suo fulgido ministero della Gioventù, altro capolavoro della propaganda di destra che non servì nemmeno alla destra. Così che libri e biglietti dei concerti, ragazzone e ragazzoni, ve li comprate coi soldi vostri: hanno vinto gli emendamenti della gerontocrazia che circonda la giovanilista presidente del Consiglio destinante i denari ad altre geronto-iniziative come certa editoria nella quale Berlusconi ha importanti interessi.
Del resto investire nella cultura per i giovani significherebbe guardare al futuro, ma Meloni e il suo governo il futuro non sanno cos’è. Basti guardare come hanno governato, quando hanno governato, dal 1994 ad oggi. E se ai giovani non va bene possono sempre emigrare o starsene a casa a guardare il Grande Fratello che la (dis)educazione che piace alle destre.
(9 dicembre 2022)
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