Parma. La bella storia del lavatoio di San Lazzaro a beneficio dell’assessore Alinovi

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di Redazione, #Parma

Un pomeriggio d’agosto alla scoperta del lavatoio di San Lazzaro con Luciano Vezzani. In una calda giornata di fine agosto ricevo una sua telefonata, lui che è volontario storico della Cittadella, che vuole farmi vedere un’area da lui ripulita nel suo quartiere natio.

Ecco quindi che mi avventuro in zona San Lazzaro per “scoprire” il sito da lui recuperato.

Arrivo e lo trovo in compagnia di un amico storico con il quale, prima di visitare il luogo, parliamo di alcuni personaggi parmigiani che hanno caratterizzato la nostra città negli ultimi 40 anni.

In questa predisposizione d’animo e nonostante la calura visito il luogo, faccio alcune foto e ascolto Luciano che mi spiega come a due passi dall’attuale sede della Agenzia delle Entrate negli anni ’50 vi era un prato stabile dove un ramo del Naviglio, quello chiamato la Quarta, da qui il nome della strada dell’ADE, si congiungeva con l’Acqualena (nome assai più simpatico in quanto utilizzato da una piscina), e proprio lì nacque il lavatoio comunale che venne creato nel punto dove l’acqua scorreva pulita anche d’estate per la presenza di un fontanile tuttora esistente e con un’acqua così buona che ospitava varie tipologie di pesci.

Luciano si perde nei suoi soliti “amarcord” e spiega come il Comune allora avesse creato questo lavatoio a cavallo tra il 1954 e il 1955, e nonostante la destinazione popolare lo fornì di supporti in Ghisa artistici, pur prevedendo una copertura di mero ondulato. Il lavatoio permetteva a ben 32 lavandaie di svolgere la loro attività con un certo confort e andò in disuso solo successivamente alla creazione del quartiere Marchi nel 1958, verso la metà degli anni ’60, in parte perché vennero deviati i canali e in gran parte per l’avvento delle lavatrici.

Resta però un pezzo importante della storia del Quartiere San Lazzaro, dove tuttora risiede Vezzani e per questa ragione Luciano ha pulito tutto il lavatoio, togliendo la terra che lo ricopriva interamente e chiede che il Comune autorizzi l’apposizione della targa da lui predisposta e si occupi della manutenzione, per rimembrare anche alle nuove generazioni un antico mestiere. Mostra poi preoccupazione per il fatto che il sito possa venire vandalizzato. Il Comitato Cittadella per Parma che insieme alla sua presidente Isabella Grassi ci racconta la storia, auspica che l’assessore Alinovi Michele prenda a cuore questo appello e aiuti Luciano a ridare vita a questo luogo.

 

(2 settembre 2021)

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