di Isabella Grassi, #lopinione
Questo dovrebbe essere il vero titolo della notizia apparsa ieri sulla sito del Comune di Parma che così titola: “Riaperto il ponticello su canale Battibue” per poi specificare: “E’ percorribile da oggi, lunedì 30 agosto, il nuovo ponte che collega via Cremonese con le Fiere e Baganzola. Dal 4 settembre ultimi lavori per regolare il deflusso del canale Battibue”.
Nella foto una fine lavori provvisoria in calce alla quale si legge questo commento dell’assessore Alinovi: “Abbiamo mantenuto la promessa di riaprire la strada su via Vallazza, di ricostruire il ponte sul canale Battibue prima dell’inizio di Cibus 2021”. Se questo era ieri, oggi che Cibus è aperta la situazione merita un sorriso beffardo.
Le foto allegate a questo articolo sono state scattate da Mario Devodier che così le ha commentate: “Problemi in strada Vallazza. Il ponte è nuovo, ma in due non si passa. Ci sono i contadini che devono fare la curva e poi immettersi sul ponte con i trattori e temono di non riuscirci”.

Se questo ponte è chiuso da aprile lo stesso Devodier ricorda come la situazione di difficoltà di questa strada, che porta all’Ente Fiere di Parma era già nota da qualche anno, infatti “quando tre o quattro anni fa hanno rifatto l’altro ponticello che c’è appena più avanti, che è storto rispetto all’asse stradale, dovevano raddrizzarlo, raddrizzare e allargare la strada di neanche cento metri tra i due ponti, con ben tre curve e allargare il ponte che hanno rifatto adesso” invece “nel ponte storto realizzato qualche anno fa – che si trova di fronte all’ex caseificio abbandonato – due auto in senso opposto insieme non ci passano, o con grande rischio visto che rischiano di sfregiarsi. E infatti si fermano tutti e si procede a senso alternato. Soltanto due utilitarie riescono a passare insieme. Ma a passo d’uomo e con patema di toccarsi. Infatti la larghezza del ponte, che inizia con una curva in un senso e termina con una curva nell’altro, neanche fosse la pista di Monza, è di soli tre metri nel punto più stretto in uscita, con curva. E poco più largo al centro. Le auto sono inoltre costrette a fermarsi, e quasi vanno nel fosso, per fare passare quelle in senso opposto, anche nelle tre curve che ci sono nel breve tratto che collega il ponte storto a quello nuovo.”
La comunicazione termina con una domanda retorica che chiede alla amministrazione, che oggi plaude sé stessa per aver riaperto “provvisoriamente” un ponte per permettere lo svolgimento della fiera di spiegare il motivo di questo rattoppo. Lo stesso assessore infatti comunica che “Da sabato 4 settembre, fino a martedì 7, salvo imprevisti, chiuderemo quindi il ponticello di Via Vallazza, per realizzare gli interventi necessari al ripristino del corretto deflusso delle acque del canale Battibue, attualmente deviato, oltre ad interventi minori di completamento dell’infrastruttura. Ci avviciniamo al periodo autunnale ed è indispensabile provvedere al più presto a questa operazione”.
Oggi intanto e così fino al 3 settembre, chiunque si recherà al Cibus lo farà con molta calma e dovrà fare molta attenzione quando inevitabilmente incontrerà una macchina proveniente dal senso opposto.
Oltre al “ponte nuovo” infatti va considerato come anche nel ponte storto, dove iniziano i guard-rail, la larghezza è di circa 3 metri e anche due utilitarie, senza pensare ai malaugurati SUV, tanto odiati, fanno fatica a passare senza ricorrere a manovre di accostamento.
Intanto fioccano i commenti su tutti canali social, personalmente nel condividere un post di Devodier mi sono permessa di ipotizzare che forse, a forza di pensare a piste ciclabili e monopattini, si sono dimenticati delle dimensioni degli autoveicoli e forse pensavano che anche gli standisti del Cibus e i clienti avrebbero utilizzato tali mezzi, più green.
Oramai la parola green è di moda, rimpiango i tempi in cui identificava il colore dei dollari, con un contenuto forse più prosaico ma che mi dà un senso di “amarcord”, con un significato diverso da quello che le immagini patinate tanto care a questa amministrazione suggeriscono. I sorrisi non serve mostrarli ma si devono produrre.
(31 agosto 2021)
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