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Trentuno i senza fissa dimora che l’Inverno sociale, e quello meteorologico, si son portati via

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di Marco Maria Freddi*

Tra loro, il 4 gennaio, Miloud Mouloud è morto in una casa abbandonata a Parma. Il 19 gennaio, Rolando è stato trovato senza vita davanti a un supermercato a Gratosoglio, Milano. Due nomi, due storie perse nell’indifferenza di una società che continua a guardare altrove.

Nel 2024, 434 persone senza fissa dimora hanno perso la vita in Italia. Un numero che cresce di anno in anno, un grido silenzioso che nessuno sembra voler ascoltare e raccogliere. L’età media di chi muore per strada è di 44,9 anni, ma il dato più drammatico è che il 18% di loro ha tra i 17 e i 29 anni. Persone consumate dai disturbi psichici, dalla dipendenza da sostanze, dalla solitudine e dall’abbandono prima ancora che dalla miseria.


E PER QUESTE PERSONE, L’ULTIMO DEI PROBLEMI ERA LA QUESTIONE ABITATIVA

Ciò che resta incomprensibile – e forse lo sarà per sempre – è come mai le amministrazioni sociosanitarie e le associazioni continuino a confondere povertà così diverse tra loro, senza riuscire a trovare risposte adeguate.

Don Paolo Steffano, responsabile della Comunità pastorale della Visitazione della Vergine Maria, che raccoglie i fedeli di quattro parrocchie del Gratosoglio (San Barnaba, Maria Madre della Chiesa, Santi Pietro e Paolo ai Tre Ronchetti e Santa Teresa di Calcutta alle Terrazze), racconta con rammarico ai media che né Rolando né altri senza dimora della zona hanno mai accettato il suo aiuto o quello degli operatori sociali. Sono certo della sua buona fede, ma la realtà è ben più complessa, o molto più semplice, di quanto operatori e associazioni vogliano ammettere.

Iniziative lodevoli come l’ “Ambulatorio per gli Ultimi” o i vari “Progetti Soglia” sono strumenti preziosi, ma restano pensati per i penultimi, non per gli ultimi. Gli ultimi, quelli veri, continuano a rimanere invisibili, inghiottiti dall’ombra, oppure fin troppo visibili nei pronto soccorso, davanti ai negozi o sotto i ponti. Etichettati come ostinati, manipolatori, incapaci di rispettare le regole, condannati da uno sguardo sprezzante che li considera indegni persino di un aiuto.

PER LORO NON C’È ACCOGLIENZA, SOLO ATTESA. E IPOCRISIA

Per chiunque voglia ancora ascoltare, il dato è già scritto: anche quest’anno supereremo i quattrocento morti.

Nel frattempo, amministrazioni e associazioni continueranno a prendersi cura dei penultimi e dei terzultimi, mentre gli ultimi, silenziosi e dimenticati, continueranno a spegnersi ai margini delle nostre città.

 

* Radicale e Socialista, iscritto al Partito Democratico e PSOE

 

 

(31 gennaio 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 



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