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Viaggio nel mondo della polizia scientifica di Parma negli anni ’30. Una mostra fotografica

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di Isabella Grassi #Parma

Vi presento la seconda avventura nel True Crime di Zurli e Fregoso con mostra, libro e video, per tuffarsi nei fascicoli processuali di due donne serial killer e scoprire immagini di Parma degli anni ’30. Inaugura infatti il 6 maggio alle 10.00 a Parma ,la mostra fotografica “Parma vista con gli occhi della Polizia Scientifica” presso l’Archivio di Stato di Stato di Parma, voluta e curata dallo scrittore e regista Gian Guido Zurli e da Edoardo Fregoso, docente universitario all’Università di Catanzaro.

La mostra vuole essere una presentazione al pubblico della modalità operative del Gabinetto Provinciale  di Polizia Scientifica attivo presso la Questura di Parma negli anni che vanno dal 1927 al 1943 e sarà aperta dal 10 maggio al 30 giugno, con ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria, fa parte delle manifestazioni legate a Parma2020-21.

Chi vorrà visitarla potrà ammirare foto tratte dai Fondi del Tribunale Penale di Parma (1927-1945), del Giudice Istruttore di Parma, della Corte di Assise di Parma, della Procura del Re e poi della Repubblica e dall’Archivio della Questura di Parma, potrà così perdersi nelle foto tratte dai fascicoli processuali selezionati dai due curatori della mostra ad opera della Polizia Scientifica e dei periti sia di ufficio che di parte.

Oltre mille le foto inserite nel libro che prevede come inserto  foto della via Emilia e di altre parti di Parma negli anni ’30, e in appendice l’intero fascicolo processuale relativo alla Saponificatrice di Correggio, la prima serial killer degli anni 30-40, una vera chicca in quanto rappresenta un inedito.

Il libro per l’editore Tipocrom uscirà in edicola con la Gazzetta di Parma del 10 maggio, giorno di apertura al pubblico della mostra.

Dal 6 maggio alle 10.00  sarà visibile su you tube, sul canale di Gian Guido Zurli il video della durata di circa 20 minuti realizzato dal regista per una esperienza a 360 gradi dello spettatore curioso.

La mostra fotografica rappresenta quindi una prima occhiata, suddivisa per sezioni permetterà di vedere le foto dei rilievi della polizia scientifica, degli interni, dei criminali e delle vittime e accanto al fascicolo della saponificatrice di Correggio e della Via Emilia si potrà avere un primo assaggio di un’altra serial killer Maritza, per scoprire così i misteriosi delitti della Chiromante. Maritza, al secolo Bice Carrara, arrestata nel 1939 si suiciderà impiccandosi il giorno prima del dibattimento in Corte d’Assise nel 1941.

Le foto inedite mostreranno al pubblico anche la vita quotidiana a Parma negli anni 20, e si potranno ammirare anche le macchine fotografiche originali dell’epoca utilizzate per realizzarle dall’agente Oreste Calistri che di fatto rappresentò la Polizia Scientifica per un decennio a Parma.

Non mancheranno altri oggetti curiosi catalogati come corpi di reato, tra i quali spicca sicuramente la corda utilizzata da  Maritza per impiccarsi, banconote false da 50 lire con la trafilatura di falso, una chiave passepartoute e proiettili di pistola Beretta 9 mm corta, arma in dotazione ai Carabinieri del tempo, residui di uno scontro a fuoco.

Se ha un suo nonsocché vedere la foto segnaletica della Cianciulli, appare angosciante invece la foto dove Maritza è ritratta insieme alla figlia adottiva Rosaria Orsi che sarà una delle sue vittime, e parimenti impressiona vedere la foto di una scure utilizzata sempre della Chiromante per depezzare Carmen Bertoni prima di gettarla nel gabinetto.

Nella mostra verrà proiettato anche il video realizzato da Gian Guido Zurli.

La coppia Zurli-Fregoso è qui alla seconda esperienza editoriale, avendo già realizzato in passato un romanzo di True Story intitolato “La scandalosa tresca, storia di Sofia Pescatori” (Europa Edizione -2018), e approda ora al libro fotografico di cui la mostra rappresenta una anteprima, ma presto sarà pubblicato il terzo sforzo editoriale sui misteriosi delitti della Chiromante Maritza.

Tutte le opere hanno e avranno in comune l’essere true story, basate pertanto su dati reali e documentati da ricerche di archivio.

In attesa quindi della prossima pubblicazione godetevi la mostra all’Archivio di Stato di Parma.

 

Archivio di Stato
Strada Massimo d’Azeglio, 45
43125 Parma
Tlf 0521233185
as-pr@beniculturali.it   

 

 

(5 maggio 2021)

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