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Hotel San Leonardo occupato: cittadini che non ne possono più entrano nello stabile

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di Isabella Grassi, #Parma

Era il 26 maggio 2021 quando l’hotel San Leonardo, tuttora simbolo di un degrado cittadino e non solo del quartiere dal quale prende il nome, fu teatro di un triste evento di cronaca: il sequestro di due ragazzine, fortunatamente a lieto fine.

Era il 1 giugno 2021 quando  il Consigliere Emiliano Occhi prese la parola nel Consiglio Comunale per chiedere un interessamento da parte dell’amministrazione comunale e in luogo di ricevere da parte del primo cittadino una rassicurazione in tal senso ed una spiegazione del perché tale luogo che risultò essere occupato da tempo non fosse stato inserito nell’elenco dei luoghi abusivamente occupati e posto all’attenzione di chi di dovere si sentì rispondere come l’amministrazione non potesse intervenire per la mancanza di risorse economiche e “la colpa di questo è da ascrivere al governo” e a chi ci amministra.

Sollevato il problema di sicurezza del quartiere e dell’intera città, il caso prese pian piano spazio anche sui media, ma a parte l’incompleta informazione che l’albergo sarebbe inserito in una non meglio precisata procedura concorsuale, e a parte la notizia che si era provveduto, a chiuderne l’accesso, passato il primo impatto il caso tornò nel silenzio. Era il 20 settembre 2021 quando al Cubo, all’incontro dibattito dal titolo Pianificare la Sicurezza, con un progetto in 14 punti, se ne è parlato con l’assessore al Commercio e alla Sicurezza Cristiano Casa e con l’ex assessore ai servizi educativi Giampaolo Lavagetto. Il caso infatti era emerso anche nella parte iniziale dedicata ai singoli quartieri. Nel mezzo solo post occasionali sui social con qualche sporadica battuta hanno saltuariamente ricordato il problema.

Raggiunti telefonicamente due degli occupanti mi hanno confermato l’occupazione e inviato foto che testimoniano lo stato in cui versa oggi l’albergo (e che corredano questo articolo, ndr). Escrementi e immondizia, segni di consumo di sostanze stupefacenti sono solo le prime impressioni, certamente non positive che le foto fanno risaltare. A sventolare lo striscione con lo slogan “contro il degrado noi occupiamo” non c’erano solo 25 militanti di Casapound, e una quindicina di residenti, stanchi di quel continuo via vai di persone dedite al consumo e spaccio di droghe.

L’occupazione è stata pacifica e per la durate di sole quattro ore puramente simbolica, per riportare a quattro mesi esatti dal fatto di cronaca l’attenzione sulla questione. I militanti sono entrati, hanno trovato una sola persona al suo interno, ivoriano che ha spiegato loro come quello sia l’unico posto che lui abbia trovato per dormire, denunciando quindi una mancanza dei servizi sociali, e facendo altresì presente come durante il giorno siano tante le persone per lo più di cittadinanza nigeriana che utilizzano la struttura come luogo per la commissione di atti illeciti.

Casapound in accordo con i residenti, dopo aver attirato l’attenzione ha liberato l’immobile e concertato con i residenti sull’intenzione di prendere altre iniziative per cercare una soluzione al problema. E’ evidente quindi che il problema di sicurezza a Parma c’è e come non si possa fare affidamento sui servizi sociali, nella loro attuale forza e formulazione, per arginarla.

 

(26 settembre 2021)

©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

(foto ricevute e inviate da Isabella Grassi)

 




 

 

 

 

 

 

 



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